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Allianz Trade tra le migliori aziende
certificate Great Place to Work

Aydan Burcak Alptuna, Human Resources Director MMEA, e Francesco Tartaglia, HR Manager Allianz Trade in Italy,
raccontano come Allianz Trade ha ottenuto la certificazione Great Place to Work in Italia.

Quali sono stati i principali fattori che hanno portato Allianz Trade a ricevere la certificazione Great Place to Work?

Burcak: Ottenere la certificazione di Great Place to Work è un percorso e un riconoscimento di ciò che è stato fatto e raggiunto finora. Uno degli elementi che emerge sempre in modo positivo nei sondaggi interni è l'orgoglio di far parte di Allianz Trade in Italia. Inoltre, i nostri collaboratori sono sempre disponibili a darci un feedback, non solo per evidenziare i punti di forza dell'azienda, ma anche per condividere elementi chiave per migliorare il luogo e l'ambiente di lavoro. Questo dimostra la loro fiducia e dedizione nel rendere la nostra azienda un posto migliore in cui lavorare!

Attraverso questo processo di certificazione, abbiamo voluto cogliere l'opportunità di capire come i nostri dipendenti percepiscono l'azienda, il luogo di lavoro e quale sia l'umore generale. Naturalmente, per noi è stata anche un'opportunità per capire quali possano essere le possibili aree di miglioramento per il futuro. Inoltre, questa certificazione dice molto di noi e del nostro ambiente di lavoro anche ai potenziali colleghi futuri sul mercato. Sicuramente, essere riconosciuti come un "Great Place to Work" in Italia, una delle Business Unit più importanti del Gruppo, ha contribuito anche a far ottenere la certificazione a livello globale alla nostra azienda.

Infine, credo che questo riconoscimento sia il risultato di ciò che abbiamo messo in atto per garantire una comunicazione affidabile e aperta, un maggior numero di punti di contatto con i dipendenti, nonché sforzi e investimenti continui per lo sviluppo delle nostre persone. Insieme abbiamo creato un ambiente inclusivo in cui ogni voce può essere ascoltata, in cui possiamo imparare l'uno dall'altro, in cui condividere le sfide e celebrare ogni successo. Penso che questo spirito di squadra e questa inclusività abbiano davvero creato un'atmosfera positiva in azienda, in cui tutte le nostre persone sono disposte a contribuire per rendere l'azienda ancora più sostenibile e migliore. Come team delle risorse umane, ci sentiamo responsabili di questa fiducia e ci impegniamo a continuare a lavorare su questa strada.

Come avete creato un ambiente di lavoro positivo e inclusivo per tutti i dipendenti dell'azienda?

Francesco: Un ambiente inclusivo, innanzitutto, deve basarsi sulla fiducia tra manager e collaboratori. In Allianz Trade, la fiducia è uno dei nostri capisaldi e ciò ha permesso di inserire lo smart working all'interno della nostra cultura aziendale ben prima della pandemia. Recentemente, siamo stati in grado di raggiungere velocemente un nuovo accordo sindacale che ha reso lo smart working ancora più flessibile con 10gg al mese. Abbiamo inoltre previsto delle migliorie aggiuntive per quelle categorie che hanno bisogno di maggiore flessibilità, come i neo-genitori e le donne in gravidanza, per rendere la policy ancora più inclusiva.

Per noi è fondamentale offrire una modalità di lavoro flessibile, basata sulla fiducia tra manager e collaboratori, che consenta di bilanciare lavoro e vita privata senza creare un senso di estraneazione e senza perdita di produttività.

Un altro punto fondamentale per favorire un ambiente di lavoro positivo e inclusivo è l'assenza di discriminazioni di diversa natura. La nostra cultura aziendale è forte da questo punto di vista, anche se senza dubbio dobbiamo continuare a lavorare soprattutto sulla parità di genere e nel creare un punto di incontro tra le generazioni in azienda.

A tal fine, abbiamo elaborato un piano d’azione DE&I con iniziative ad hoc sulle tematiche di genere, sui bias intergenerazionali, sul potere di adottare un linguaggio più inclusivo anche dal punto di vista delle neuro-divergenze.  Questo piano prevede tante iniziative di formazione tradizionale ma anche workshop di scrittura inclusiva, supporto psicologico di gruppo ai genitori e formazioni specifiche per i nostri leader.

Infine, abbiamo investito in welfare, prevenzione e assistenza sanitaria per avere cura di tutti i nostri dipendenti e supportare le loro famiglie.

Come intendete mantenere e migliorare costantemente la cultura aziendale e le condizioni di lavoro in futuro?

Francesco: Ritornando al discorso della diversity and inclusion, abbiamo messo in campo un programma di iniziative volte a favorire l'inclusione e le diversità. Ad esempio, nel 2023 come HR abbiamo sviluppato un piano per favorire il linguaggio inclusivo in azienda insieme a Marketing e Comunicazione. In altri ambiti, abbiamo sviluppato iniziative per i neo-genitori con consigli su come bilanciare impegni lavorativi e vita privata.

Per quanto riguarda la formazione aziendale, abbiamo sviluppato un programma di onboarding per i neo-assunti, ricco di materiali prodotti dai nostri esperti ed accessibile tramite la nostra piattaforma di e-learning per essere facilmente fruibili da tutti, sia a Roma che a Milano. In generale, stiamo investendo molto in formazione, sia in aula che digitale. Abbiamo lanciato il catalogo della formazione per dare uno strumento organico di sviluppo accessibile a tutti.

Inoltre, abbiamo previsto la figura del buddy che, nelle prime settimane di lavoro, ti accoglie e ti guida per assicurarsi che tu abbia tutte le risorse e informazioni necessarie per svolgere il tuo lavoro al meglio.

Ci tengo a menzionare in particolar modo l'iniziativa "Meet the CEO", che è stata un modo per creare un momento di interazione informale con il CEO, per permettergli di conoscere le persone che lavorano in azienda, rispondere alle loro domande e chiarire la strategia aziendale a tutti i livelli.