L’Allianz Trade Export Forecast si allinea al trend di lungo periodo ma rimane negativo

24 maggio 2023
  • Tendenza al rialzo: l’Allianz Trade Export Forecast si attesta in maggio a -0.79 punti e segna così un netto miglioramento – in febbraio era infatti a -1.26 punti.
  • Correzione al ribasso: a dispetto di un’economia che rimane solida, il PIL svizzero è stato nuovamente rivisto al ribasso allo 0.6%.
  • Allentamento: nel primo trimestre l’inflazione ha segnato un picco (3.2%), per poi allentare la morsa verso la fine del trimestre.

Wallisellen, 24 maggio 2023 – In maggio l’Allianz Trade Export Forecast, l’indicatore anticipatore del comparto svizzero dell’export, si attesta a -0.79 punti, segnando quindi un miglioramento di 0.47 punti rispetto a tre mesi fa e allineandosi alla tendenza di lungo periodo ma restando comunque in zona negativa. Dopo la stagnazione dell’ultimo trimestre del 2022, l’export è tornato a crescere nel primo trimestre del 2023. Sul fronte inflazione, nello stesso periodo, si è registrato un aumento. Le previsioni congiunturali sono state riviste al rialzo in molti paesi, ma non per la Svizzera.

«Gli ultimi dati dell’Allianz Trade Export Forecast confermano un’inversione di tendenza dinamica», ha dichiarato Jan Möllmann, CEO di Allianz Trade Switzerland. «Importante colonna dell’economia interna e con l’estero resta il mercato del lavoro, che si conferma molto solido, soprattutto nel settore dei servizi, con una situazione occupazionale nel settore manifatturiero soddisfacente. Tuttavia mi preoccupa il fatto che le aziende tecnologiche abbiano annunciato programmi di taglio dell’occupazione in una misura che nel settore non si vedeva da molti anni. Tale situazione potrebbe intimorire investitori e famiglie e frenarne la disponibilità spendere, e questo prima o poi si ripercuoterebbe sull’export». E proprio in tal senso si esprime l’Export Forecast, che prevede per i prossimi 6-12 mesi un export sotto il livello medio se non addirittura in contrazione.

PIL ancora rivisto al ribasso

Se da un lato le maggiori organizzazioni economiche internazionali hanno rivisto al rialzo le previsioni di crescita del PIL mondiale collocandola al 2.4% (+0.1 rispetto alle stime precedenti), Allianz Trade prevede per la Svizzera una crescita contenuta allo 0.6%, a fronte delle stime di dicembre che la prevedevano all’1.3%. In aprile l’indice PMI (Purchasing Managers’ Index) per l’industria svizzera ponderato per il commercio, che tiene conto solo dei PMI esteri, è sceso a 45.3 punti, attestandosi così per il quarto mese consecutivo sotto la soglia di crescita. Il livello della produzione è diminuito in modo significativo e il calo del portafoglio ordinativi non lascia presagire un’inversione di tendenza nel prossimo futuro. Fortunatamente, l’occupazione rimane solida.

Continua la spirale inflazionistica

A fronte di prezzi dell’energia che tendono a scendere, la spirale inflazionistica registrata di recente ha tuttavia innescato una serie di effetti a cascata, con aumento di salari, margini di profitto e spesa per interessi. Nel comparto dell’edilizia, l’inflazione rimane elevata in Svizzera e questo spiega perché da un anno le domande di concessioni edilizie sono in flessione, addirittura con un crollo dall’inizio del 2023. «Nel primo trimestre l’inflazione era al 32%, per poi scendere in marzo (2.9%) e aprile (2.6%). È da prevedere che la Banca Nazionale Svizzera manterrà la politica monetaria restrittiva, aumentando il tasso di riferimento già il mese prossimo», prevede Jasmin Groeschl, Senior Economist per l’Europa di Allianz SE.

Farmaci e orologi spingono il commercio con l’estero 

Nel primo trimestre del 2023 l’export svizzero è aumentato del 3.9% (dato destagionalizzato; in termini reali: +5.0 %), mentre le importazioni sono aumentate dell’1.1% (dato reale: +1.0%). L’export ha quindi quasi compensato la flessione dell’ultimo trimestre del 2022. Nei primi tre mesi del 2023 l’avanzo commerciale è stato di CHF 8.3 miliardi. Nello stesso periodo più di due terzi delle categorie di prodotti hanno registrato un aumento delle esportazioni. I prodotti chimico-farmaceutici hanno contribuito maggiormente in tal senso con una crescita nominale di CHF 1.5 miliardi (+4.5%). Le esportazioni di veicoli sono aumentate di 1/4 (CHF 301 milioni) e quelle di orologi del 5.3% (CHF 334 milioni). Positivi anche i comparti macchinari, elettronica e strumenti di precisione. Addirittura a due cifre la crescita dell’export di materie plastiche. In perdita invece metalli, prodotti alimentari, generi voluttuari, carta e prodotti grafici.

Nel primo trimestre del 2023 la Svizzera ha registrato, in tutte e tre le principali regioni economiche, un aumento ad valorem delle merci vendute. Aumento maggiore in Europa (+6.5%), seguita da Nord America (+5.4%) e Asia (+2.9%). Le importazioni di veicoli sono aumentate di un significativo 13.9% (più CHF 360 milioni). A questo proposito Möllmann ha osservato: «Conforma il fatto che nel primo trimestre l’industria farmaceutica e quella dei beni di lusso sono stati ancora una volta trainanti e che l’export nel complesso si è dimostrato resistente alla crisi. L’aumento significativo delle importazioni di veicoli mette in evidenza il venir meno dei problemi nella supply chain dei veicoli pesanti». 

 

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