Intervista Mangiatorella

La resilienza e la ripartenza del Made in Italy

Intervista a Piero Federico - Amministratore Delegato di Mangiatorella SpA

02 Settembre 2021

La resilienza e la ripartenza del Made in Italy passano dalle aziende. Quali sono le vostre strategie per superare il difficile momento dovuto alla crisi pandemica?

"Noi abbiamo un prodotto molto familiare al consumatore, è un prodotto che durante la crisi pandemica non ha subito un condizionamento dal punto di vista dei volumi, ma inizia a subire un condizionamento dal punto di vista delle scelte consapevoli del consumatore. Quindi la resilienza e la ripartenza sono strettamente connessi a una strategia aziendale che in parte non è diversa da quella già applicata nell’azienda negli ultimi anni, perché questa azienda ha iniziato a lavorare su un prodotto acqua minerale abbastanza di pregio dal punto di vista della qualità e quindi oggi viene obbligata dalle condizioni macroeconomiche di ripartenza di spingere sulla leva della consapevolezza del consumatore, ai fini di una scelta consapevole che è la scelta più rilevante dal punto di vista della salute. Quindi la strategia aziendale è quella di incrementare ancora di più la comunicazione in termini di marketing sui contenuti intrinseci, valoriali del prodotto acqua minerale e del prodotto acqua minerale Mangiatorella, che specificatamente ha delle caratteristiche abbastanza peculiari, tese al miglioramento della salute del corpo, intesa come benessere psicofisica."

Mangiatorella è una realtà imprenditoriale del Sud Italia, ma con una forte spinta internazionale. È la dimostrazione che la ripartenza del Paese può e deve far leva anche sulle imprese del Mezzogiorno?

"Le aziende del Sud sicuramente saranno chiamate a diventare protagoniste nel prossimo decennio, quando il piano dell’unione europea sarà molto concentrato anche sulla diminuzione dei divari infrastrutturali e mi auguro, da cittadino del sud, che il piano si acceleri quanto più possibile nei prossimi anni, al fine di mettere le aziende in una condizione diversa rispetto alle condizioni macro strutturali con cui hanno lavorato negli ultimi 50 anni."

Il vostro iter produttivo è da sempre attento alla sostenibilità. Anche l’economia circolare può essere un driver per la crescita delle aziende italiane?

"La sostenibilità è uno dei driver principali, insieme alla digitalizzazione. Una leva di comunicazione sarà quella di spiegare al consumatore come le aziende trasformano il loro iter produttivo consumando di meno e tendendo ad una mitigazione dell’impatto ambientale per quanto riguarda il ciclo produttivo. Poi c’è il tema della sostenibilità, per quanto riguarda il tema degli imballaggi, è un altro tema che investe particolarmente le aziende del confezionamento alimentare come le acque minerali, ed è un tema sul quale noi, dal punto di vista di produttori, saremo impegnati a trasformare i nostri cicli produttivi attraverso l’uso di materiali più sostenibili. Mi auguro che nei prossimi decenni vedrà tutte le aziende trasformare i loro cicli produttivi e anche noi da questo punto di vista abbiamo preso una iniziativa recente, quella di partecipare ad un consorzio nazionale volontario, fatto solo di aziende produttrici di beverage, che ha lo scopo di garantire il riciclo del pet, perché è un consorzio nato esclusivamente per il contenitore di pet (contenitore principale del mondo delle acque minerali) e per garantire il riuso e riciclo di tutto il pet, che anziché essere mandato insieme alle altre plastiche, venga selezionato e possa rientrare nel ciclo produttivo dell’industria."

L’Italia è tra i primi produttori al mondo di acqua confezionata. Made in Italy significa capacità imprenditoriale o anche ricchezza del territorio?

"Ci piace dire che è l’insieme, perché non c’è un made in Italy di un prodotto se il made in Italy non è coniugato alla provenienza di quel prodotto e al saper fare. Quindi il nostro caso è collegato molto al tema dell’artigianalità ed è collegata al saper estrarre dalla natura incontaminata di una regione ricca di boschi come la Calabria, un prodotto della natura che è il prodotto naturale e per sua definizione si deve conservare così come la natura lo preserva nel suo ciclo naturale. Lo dobbiamo semplicemente e artigianalmente custodire nel contenitore e far giungere alla tavola dei consumatori dovunque essi si trovano."

Nei momenti di crisi come quelli di ripresa è importante avere al fianco partner strutturati e affidabili. Cosa significa per voi il rapporto con Allianz Trade?

"Il rapporto con Allianz Trade è un rapporto ormai consolidato, perché Mangiatorella è in partnership con Euler da oltre sette anni. Utilizza questa partenariato con una soddisfazione altissima, perché ormai ha stabilizzato il rapporto sia con Euler sia il rapporto di gestione dei benefici commerciali, in quanto un rapporto che nacque all’indomani della crisi del 2008-2009, la cosiddetta crisi finanziaria che ha creato problemi sulla filiera commerciale per quanto riguarda il credit crunch, che ha messo molti piccoli operatori in condizioni di non supportare la stretta creditizia. Dal momento del credit crunch è nato il rapporto con Euler e da quel momento in poi abbiamo utilizzato il canale Euler per stabilizzare la politica creditizia dal punto di vista della scelta dei clienti e dal punto di vista della scelta del merito creditizio, sostenendo dei costi che per noi sono degli investimenti di garanzia creditizia, che facciamo sulla nostra clientela e che scegliamo con il partner Euler. "