Intervista Roberto Terzuoli, proprietario della Società Agricola SassodiSole

LA RESILIENZA E LA RIPARTENZA DEL MADE IN ITALY

Intervista Roberto Terzuoli, proprietario della Società Agricola SassodiSole

01 Settembre 2021

Le aziende familiari si distinguono per la longevità, per i valori legati alla storia e alla tradizione, ma soprattutto perché sono la base dell’economia italiana.
Qual è il loro valore aggiunto?

Noi siamo una famiglia che da quattro generazioni fa questo lavoro. La mia famiglia ha passato la Seconda guerra mondiale e anche la prima e di conseguenza siamo molto abituati, purtroppo, ai periodi un po’ difficili. Specialmente nel nostro lavoro in cui si parla di agricoltura, quindi di terreni e di coltivazioni, siamo ogni anno sottoposti agli eventi atmosferici che molto spesso ci aiutano a fare il nostro lavoro, ma può anche capitare che il nostro lavoro lo danneggino. La nostra resilienza, anche se ora si sta parlando di resilienza in questo preciso periodo storico, la conosciamo e incontriamo spesso dal punto di vista economico. L’importante è non arrendersi mai.

Azienda familiare e Made in Italy possono essere considerati sinonimi?

Il Made in Italy è alla base di tutto e soprattutto un prodotto fatto da noi è un prodotto irripetibile, ecco perché la parola Made in Italy spesso va tutelata. Alcuni personaggi, lo utilizzano anche con bandiere particolari e di altre nazioni con lo scopo di accaparrarsi un’immagine che per noi spesso è scontata, perché siamo italiani e facciamo tutto per come ce lo hanno insegnato e per come viviamo ogni giorno. Il Made in Italy deve essere tutelato, va tutelato nel mondo. Noi siamo una piccola azienda ma esportiamo in circa 20 paesi, sicuramente l’umanità dei prodotti fa la differenza dell’Italia in generale. Si produce un prodotto che crea emozione, quindi, è estremamente importante questo tipo di approccio umano e questo si raffigura in un’unica parola: Amore per il territorio e per il prodotto. Questo fa sì che siano cose comunque imprescindibili  che comunque ti legano anche ai clienti.

In relazione al periodo che stiamo vivendo, cosa significa resilienza nel vostro settore?

Per noi oggi significa fare molto più sacrificio rispetto a prima, perché comunque c’è un futuro che, tra virgolette, è un po’ grigio. Io non avrei mai pensato due o tre anni fa di trovarmi oggi in queste condizioni; ero abituato a viaggiare molto e andare a trovare i nostri clienti in giro per il mondo. Con resilienza noi vogliamo lo spirito come quello delle nostre vigne: loro nonostante tutto questo stanno crescendo, ci daranno un prodotto anche quest’anno e ci insegnano che comunque vada la natura non si ferma. La cosa che ci deve fare da lezione, per tutti, è che anche a livello economico non si deve guardare solo ai periodi economicamente favorevoli, non si può pensare che tutte le annate vadano bene. Bisogna fare come le formiche, bisogna avere l’intelligenza di mettere da parte un po’ di pane da poter utilizzare quando, dopo, arriverà l’anno che va meno bene, perché succede ed è sempre stato così nella storia. Come quest’anno speriamo non succeda più e nessuno se lo aspettava, però può capitare e quindi bisogna fare tesoro di queste esperienze.

E cosa significa, invece, sostenibilità?

Si parte dal terreno e quindi sostenibilità nel rispetto assoluto del terreno e di tutto quello che circonda il terreno, compreso gli animali. Ma la sostenibilità va a finire anche in cantina, nell’utilizzare materiali riciclati e nell’utilizzare dei sugheri naturali. Siamo un’azienda che a livello energetico produciamo tre volte di quanto consumiamo, abbiamo due impianti fotovoltaici che ci forniscono corrente e li abbiamo studiati per poterla dare anche ad altri, non solo per noi. Io sono figlio del fatto che nelle colture, soprattutto in zone collocate come questa e noi siamo un’azienda bio, il prodotto viene comunque in maniera naturale e senza aggiunta di niente, bastano rame e zolfo che proteggano dai normali funghi che sono nell’aria, però la mano dell’uomo è importantissima e non è detto che deturpi, anzi.

Perché un anno fa avete sentito l’esigenza di scegliere un partner come Allianz Trade?

Noi già pensavamo di fare questo genere di assicurazione e quindi l’avevamo comunque già pensata, non l’abbiamo fatta tanto per questo momento storico. E’ un qualcosa di importante dal punto di vista commerciale, perché ci permette di fare delle vendite in maniera tranquilla. Si è vero che spesso i clienti sono tutti bravi e tutti pagano, però possono succedere degli inconvenienti e la pandemia è, diciamo, la massima espressione di queste situazioni: Possono succedere anche tipologie di eventi che non dipendono dal cliente stesso.