Negli ultimi anni il campo della programmazione di robot industriali in Italia e in Europa ha acquisito sempre più rilevanza dal momento che ingenti investimenti nei laboratori di ricerca hanno condotto allo sviluppo di impianti di automazione in grado di rivoluzionare non solo il modo di vivere ma anche l’ambito lavorativo, guadagnando maggior efficienza e affidabilità.
Infatti, in un contesto imprenditoriale in costante evoluzione sotto molti punti di vista a partire dalla robotica industriale, a supporto di quest’ultima fa il suo ingresso la robotica collaborativa con l’impiego sempre più massiccio di robot antropomorfi. Al centro delle nuove e innovative tecnologie abilitanti, la robotica collaborativa indica l’insieme di tutti quei robot utilizzati a sostegno delle attività lavorative all’interno di un’azienda. Con l’introduzione di questi “aiutanti”, l’azienda diventa una fabbrica smart e intraprende un importante percorso di innovazione della produzione in chiave digitale
Robot antropomorfi e impianti di automazione
I robot collaborativi, o “cobot”, stanno conquistando anno dopo anno quote importanti di mercato. Sono macchine realizzate e concepite specificamente per lavorare al fianco dell’uomo, senza che venga adottato alcun tipo di protezione. Il cobot – tra i vari tipi di robot – può essere considerato come un robot antropomorfo di dimensioni contenute rispetto al robot industriale già conosciuto, con capacità di carico ridotte e progettato in modo tale che possa riconoscere l’eventuale contatto con una persona. L’impianto di automazione e robotica a cui è legato il sistema di programmazione dei robot industriali, come anche l’installazione, sarà facilitato grazie a un’interfaccia uomo-macchina intuitiva di facile apprendimento con cui è possibile affidargli compiti ripetitivi eseguiti in autonomia, senza la supervisione umana. D’altro canto, però, il cobot ha anche la capacità di instaurare un’interazione con l’uomo effettiva e continuativa attraverso sistemi di visione artificiale. Nonostante molti interpretino questa massiccia democratizzazione dell’automazione e robotica come una perdita di opportunità che va delegittimando il lavoro dell’uomo favorendo invece lo svolgimento di determinate operazioni da parte del robot antropomorfo, i vantaggi che questi tipi di robot apportano al processo industriale sono innumerevoli in termini di:
· precisione;
· affidabilità;
· assenza di errore;
· velocità di esecuzione;
· costi ridotti;
· investimenti maggiori nei sistemi di automazione;
· produttività;
· capacità di eseguire senza sosta azioni ripetitive e faticose;
· nuove opportunità progettuali;
· alto standard qualitativo del prodotto finale.
Inoltre, sono due le applicazioni principali dei cobot e dei robot antropomorfi:
· robot collaborativo assistente, ovvero una macchina che entra in gioco con l’obiettivo di rappresentare un aiuto a determinate operazioni svolte dall’uomo (es. l’uso ripetuto di avvitatori o la verniciatura di oggetti di grandi dimensioni);
· robot collaborativo da assemblaggio intelligente in grado di eseguire operazioni di montaggio di componentistica elettronica o meccanica, ripartite in maniera funzionale tra uomo e robot.
Per migliorare questo scenario sempre più definito dalla presenza di diversi tipi di robot che cooperano con l’uomo, è possibile inoltre fare ricorso a strumenti di visione avanzata che possono interfacciarsi con il controllore robotico, a metodi di intelligenza artificiale (machine learning), a strumenti di calcolo in cloud e a connessioni IoT in 5G. In questo modo il cobot può diventare un agente intelligente capace di comprendere il comportamento dell’uomo con cui collabora, di adattarsi a lui e di scegliere autonomamente la sequenza di esecuzione di uno specifico lavoro.