EXECUTIVE SUMMARY

 

  • L'invasione dell'Ucraina e le rinnovate epidemie di Covid-19 in Cina stanno colpendo il commercio globale con un doppio effetto nel 2022: volumi più bassi e prezzi più alti. Ora ci aspettiamo che il commercio cresca del +4,0% in termini di volume nel 2022 (-2pp in meno di quanto previsto prima della guerra), e addirittura del +10,9% in termini di valore (contro il +7,2% previsto in precedenza). Già esistente prima della guerra, il rischio di un doppio calo del volume del commercio globale nel 1° semestre 2022 è aumentato.
  • Lo shock della fiducia e della domanda si tradurrà in una perdita di 480 miliardi di dollari di esportazioni verso la Russia e i paesi dell'Eurozona nel 2022 (più o meno equamente divisi tra le due destinazioni), con le aziende dell'Europa orientale maggiormente esposte.
  • Guardando alla Russia come fornitore nella catena del valore globale e regionale, l'Europa dell'Est rimane la più a rischio, mentre un taglio completo delle relazioni significherebbe che le quattro maggiori economie dell'Eurozona perderebbero fino allo 0,4% del loro PIL e l'1,1% delle loro esportazioni.
  • Le rinnovate epidemie di Covid-19 in Cina, dove la politica zero-Covid continua, è il problema più grande per le catene di fornitura globali: I tempi di consegna rimarranno probabilmente elevati per tutto il 2022.
  • Il costo del commercio potrebbe essere spinto verso l'alto dall'aumento dei prezzi del petrolio: Il Brent e i prezzi dei noli dei container hanno mostrato una correlazione del 90% dal 2020, suggerendo un potenziale picco record di 14.000 USD/FEU per i noli. Gli esportatori netti di materie prime (Medio Oriente, Norvegia, alcune economie dell'America Latina) potrebbero beneficiare di prezzi più alti delle materie prime e di potenziali effetti di sostituzione dalla Russia. In Europa, il surplus commerciale della Germania si ridurrebbe di un terzo e il deficit commerciale della Francia potrebbe aumentare di più di due terzi.
Lo studio completo “Commercio Globale: Come limitare gli shock della domanda e dei prezzi.” è consultabile a questo link: