EXECUTIVE SUMMARY

 

  • La COP28 prenderà il via il 30 novembre a Dubai, con un'agenda fittissima: transizione energetica, finanza climatica, adattamento climatico, resilienza e inclusività. Come nella tradizione delle precedenti COP, possiamo aspettarci nuovi protocolli e accordi, ma nessun nuovo impegno a eliminare gradualmente i combustibili fossili. Tuttavia, la finestra di opportunità per raggiungere l'obiettivo di 1,5°C attraverso la sola mitigazione si è già chiusa. Se le tendenze attuali persistono, il pianeta è sulla buona strada per superare la soglia di riscaldamento di 1,5°C entro il prossimo decennio. Per rimanere entro l'obiettivo, le emissioni di carbonio devono diminuire di quasi -13% ogni anno dal 2025 al 2033. L'unica strada percorribile è quella di investire, investire e investire. Gli investimenti globali per il clima devono aumentare a 3,6 miliardi di dollari entro il 2026 e a 4,4 miliardi di dollari entro il 2046.
  • È tempo di opportunità nell’Europa centrale e orientale: la crescita regionale sembra aver toccato il fondo nel terzo trimestre, anche se la ripresa nel 2024 sarà probabilmente lieve. Prevediamo una crescita regionale annua di circa +0,5% nel 2023 (dopo il +4,0% del 2022) e di +2,1% nel 2024. Il riassorbimento degli squilibri delle partite correnti ridurrà la vulnerabilità agli shock sistemici che potrebbero avere un impatto sui flussi finanziari. Tuttavia, la Romania è un paese da tenere d'occhio: la copertura del deficit esterno da parte degli afflussi netti di IDE è recentemente scesa ad appena un terzo, con il rischio di una crisi della bilancia dei pagamenti in caso di inversione degli afflussi di investimenti di portafoglio in caso di shock sistemico. Nel frattempo, il calo dell'inflazione e dei tassi di interesse dovrebbe sostenere la ripresa della domanda interna nei PECO nei prossimi trimestri. In ogni caso la forte crescita dei salari rappresenta un moderato rischio di rialzo per l'inflazione, in particolare in Ungheria, Slovacchia e Bulgaria.
  • Cominciano a delinearsi i primi mercati emergenti usciti vincitori grazie agli sforzi di disaccoppiamento con la Cina. In effetti, i mercati emergenti in fase di svolta stanno raccogliendo i benefici delle relazioni ambigue dell'Occidente con la Cina, sia in termini di flussi finanziari che di flussi commerciali. La bilancia commerciale statunitense mostra un chiaro spostamento dalla Cina verso altre economie, soprattutto in Asia, Messico, Canada ed Europa. Le dipendenze rimangono comunque attraverso fornitori secondari. Anche gli investimenti diretti esteri stanno scendendo a livelli minimi mai raggiunti prima e le divergenze in termini di crescita, inflazione e conduzione della politica monetaria stanno esacerbando la pressione sul renminbi.
Lo studio completo “COP28: il decennio decisivo” è scaricabile a questo link: