EXECUTIVE SUMMARY

In un contesto in cui le banche centrali rimangono determinate a combattere l'inflazione attraverso tassi di interesse più elevati, abbiamo esaminato l'impatto per le famiglie e le imprese:

  • Sullo sfondo dell'aumento dei tassi di interesse e del peggioramento delle prospettive economiche, è improbabile che le dinamiche del credito ancora favorevoli nell'Eurozona durino ancora a lungo. Dopo un anno di stabilizzazione degli standard di prestito, le banche sono diventate significativamente più avverse al rischio. È probabile che gli standard di credito si restringano ulteriormente poiché la minore tolleranza al rischio delle banche, il costo più elevato dei fondi e i vincoli di bilancio influenzeranno l'offerta di credito nei prossimi mesi. L'entità della stretta netta è simile ai livelli registrati durante le prime fasi della crisi Covid-19 nel 2020.
  • Per le imprese, prevediamo un aumento medio dei tassi di interesse di +200 punti base nella prima metà del 2023. In prospettiva, l'aumento dell'indebitamento finanziario delle società non finanziarie a nuovi record in termini assoluti, combinato con l'inasprimento globale delle condizioni finanziarie, è destinato ad intensificare la spesa per interessi e ad aumentare i costi delle società. Prevediamo che ulteriori aumenti del tasso di riferimento aumenteranno i tassi di interesse medi per le società di ulteriori 200 punti base entro la metà del 2023, il che a sua volta ridurrà i margini delle imprese di oltre -3 punti percentuali. Italia, Spagna e Francia sono le più a rischio. Tuttavia, si noti che oltre il 50% dei prestiti alle imprese ha aumentato la propria scadenza a oltre cinque anni, con meno del 20% al di sotto di un anno. 
  • Per le famiglie, la trasmissione dei tassi di interesse dovrebbe raggiungere in media i 210 punti base. Questo shock potrebbe essere parzialmente compensato da risparmi eccessivi legati al Covid-19 e alla cautela. Considerando la quota di prestiti a tasso variabile (ossia meno del 10% del totale dei prestiti contro quasi il 40% prima del 2012), stimiamo che la perdita in termini di potere d'acquisto delle famiglie dell'Eurozona si attesterà in media a -1 punto percentuale, equivalente a quasi 500 euro per famiglia. Le spese per interessi nel 2023 rappresenterebbero circa il 20-30% del totale dei risparmi post-Covid in Germania e Francia, il 45% in Italia e oltre il 50% in Spagna. Nel complesso, nonostante un alto tasso di inflazione, la velocità dell'aggregato monetario in senso ampio rimane ben al di sotto del livello pre-Covid, il che significa che la maggior parte dell'aumento dell'offerta di moneta è stata assorbita da una maggiore domanda di saldi precauzionali (cioè denaro che non passa di mano, al contrario dei saldi delle transazioni). 
Lo studio completo “Europa: quanto cresceranno i tassi di interesse nel 2023?” è scaricabile a questo link: