EXECUTIVE SUMMARY

 

  •   Il mercato immobiliare statunitense si sta adeguando alla nuova realtà dei tassi di interesse più elevati per un periodo più prolungato. I tassi di interesse stanno aumentando rapidamente – la Fed ha effettuato un terzo rialzo consecutivo di 75 pb durante la riunione del FOMC di settembre – ed è improbabile che diminuiscano molto nel 2023 poiché il FOMC sarà desideroso di ripristinare la sua credibilità nella lotta all'inflazione.
  • In questo contesto, il passaggio da tassi più elevati dei Fed Funds ai tassi ipotecari oggi è il più forte dai primi anni 1980. Di conseguenza, i mercati immobiliare e ipotecario sono entrati in una rapida fase di correzione. Le richieste di mutui sono crollate al loro livello più basso in più di 20 anni, mentre lo stock di case invendute sta raggiungendo i massimi storici, segnali che la domanda di alloggi sta diminuendo rapidamente. Nel frattempo, un rapido rallentamento dei depositi e degli indicatori monetari suggerisce che le istituzioni finanziarie potrebbero iniziare presto a ridurre la disponibilità di prestiti ipotecari.
  •  I prezzi degli immobili hanno tenuto finora, ma sono il prossimo domino a scendere: prevediamo che i prezzi degli immobili crolleranno del -15% entro i prossimi 12 mesi, il che spingerà l'economia statunitense in recessione nel 2023 (-0,7%). Tuttavia, i solidi bilanci aggregati delle famiglie dovrebbero attenuare il colpo. A differenza della metà degli anni 2000, i bilanci delle famiglie sono in condizioni migliori: il debito complessivo è molto più basso rispetto ai redditi, la qualità media del credito di quel debito è più alta (i mutui subprime sono diminuiti), il patrimonio netto è molto alto (riducendo la probabilità che ampie fasce di famiglie scivolino in un patrimonio netto negativo) e i saldi di cassa rimangono significativamente al di sopra dei livelli pre-pandemia.
Lo studio completo “Mercato immobiliare USA: la prima vittima della Fed” è scaricabile a questo link: