EXECUTIVE SUMMARY

Secondo il nostro ultimo aggiornamento economico trimestrale, il deterioramento della crisi energetica e il mix di politiche hanno confermato le previsioni di rallentamento della crescita e l’aumento dei tassi di interesse. Per il prossimo anno, abbiamo individuato otto temi per tenere l'orecchio a terra durante la grande quarantena energetica:

#1. Crescita. Nel 2023 continuiamo a prevedere una lieve recessione in Europa, a causa della crisi energetica, e negli Stati Uniti a causa della brusca normalizzazione delle condizioni monetarie e finanziarie. Questa recessione di transizione metterà alla prova la capacità di resistenza. Bilanci più solidi, domanda arretrata e sostegno fiscale contribuiranno a limitare i danni. Nei paesi emergenti, la crescita dovrebbe rimanere stabile nel 2023. Nel 2024, prevediamo una ripresa negli Stati Uniti, mentre l'Eurozona potrebbe rimanere bloccata a causa dello stop-and-go dell'energia.

#2. Energia. Il gap energetico continuerà a destare preoccupazioni in Europa. Dopo che lo stoccaggio record di gas e gli incrementi di efficienza energetica hanno permesso di evitare uno scenario di blackout nel 2022, le prospettive per il prossimo inverno (2023-2024) sono incerte, poiché la sostituzione delle importazioni di gas russo non sarà sufficiente. L'incertezza della fornitura di gas creerà effetti negativi sulla fiducia e metterà alla prova le capacità fiscali della regione di attutire l'impatto dei prezzi elevati dell'elettricità su imprese e famiglie. Inoltre, costringerà i governi a trovare alternative per migliorare l'efficienza energetica e stabilizzare il consumo di gas al di là dei risparmi a breve termine. L'alternativa è una ripetizione del 2012 e un rischio di frammentazione in Europa.

#3. Politica. La (geo)politica è tornata prepotentemente alla ribalta. Da un Congresso diviso e da un evidente ritorno al protezionismo attraverso l'Inflation Reduction Act (IRA) negli Stati Uniti, alle politiche europee di contrasto allo shock competitivo negativo derivante dalla crisi energetica (sovranità, reindustrializzazione), all'atto di bilanciamento della Cina per uscire dallo zero-Covid e alle numerose e importanti elezioni imminenti, gli investitori e le aziende dovranno giocare con strategie di coping e di tamponamento..

#4. Misure Covid. Il cambiamento delle misure di contenimento della Cina allevierà le pressioni sul rallentamento del commercio globale e accelererà il calo dei prezzi alla produzione. La ripresa interna post-Covid potrebbe iniziare a farsi sentire nella seconda metà del 2023 e nel 2024, poiché ci aspettiamo che le restrizioni sanitarie vengano allentate nella primavera del 2023. Un allentamento più rapido andrebbe a vantaggio dell'economia globale, mentre un'eventuale battuta d'arresto potrebbe pesare sul commercio mondiale e ritardare l'allentamento delle pressioni inflazionistiche..

#5. Sfide. Nei prossimi mesi i mercati emergenti dovranno affrontare sfide e venti contrari molto diversi tra loro. Il rischio politico è aumentato in America Latina, i paesi dell'Europa orientale sono stati colpiti più duramente di altri dalla crisi energetica e gli importatori di materie prime di tutto il mondo dovranno fare i conti con un dollaro forte e con i prezzi elevati dell'energia e dei prodotti alimentari. La differenza la faranno le mosse politiche. Le preoccupazioni per la sostenibilità del debito aumentano per alcuni paesi in un contesto di tassi crescenti e di fuga di capitali verso la sicurezza.

#6. Inflazione. Le banche centrali sono determinate a combattere l'inflazione e ad assicurarsi che non rimanga radicata. Mentre l'attuale percorso di rialzo si sta per moderare, l'indipendenza delle banche centrali sarà messa alla prova in entrambi i casi: mantenendo la propria posizione monetaria più restrittiva più a lungo nonostante l'incombente recessione, o gettando la spugna prima del tempo e rischiando definitivamente la stagflazione. In un contesto di moderato inasprimento quantitativo e di diminuzione della liquidità a livello di sistema, c'è il rischio di una stretta dovuta a errori politici.

#7. Spesa fiscale. Dal 2020, la guerra contro il virus, e ora contro la Russia, ha avuto una super arma: la spesa fiscale. Questa rimarrà al centro della scena nei prossimi due anni, dalle misure di sostegno alla crisi del costo della vita, alle politiche industriali verdi per aiutare le guerre silenziose (cambiamento climatico, invecchiamento), fino alla lotta contro l'impulso a una massiccia inversione di rotta della politica fiscale. Per evitare che i mercati finanziari diventino molto selettivi, è auspicabile che gli aiuti siano più mirati e che si riducano le distorsioni.

#8. Prospettive. Nel 2022 i mercati hanno vissuto un disastro senza precedenti, con una correzione dei prezzi senza precedenti sia per le azioni che per il reddito fisso. In prospettiva, le previsioni sugli utili sembrano ancora troppo ottimistiche e anche una recessione più lieve non è del tutto scontata. Il reddito fisso è tornato, ma attenzione al rischio. Inoltre, mentre le banche centrali drenano la liquidità in eccesso a livello di sistema e i volumi di trading diminuiscono anche nei mercati storicamente liquidi, attenzione agli incidenti finanziari.

Lo studio completo “Prospettive economiche 2023-2024: Keep Calm & Carry On” è scaricabile a questo link: