EXECUTIVE SUMMARY

 

  • Lo spread italiano mette di nuovo alla prova la BCE? Anche i rendimenti italiani sono balzati, portando gli spread a 200 pb e mettendo così in discussione il triplice scudo italiano (ed europeo) contro una ripetizione del 2012: (i) il TPI della BCE, (ii) la credibilità fiscale del bilancio 2024 e (iii) la strategia retail per diversificare la base di investitori (in quest'ordine).
  • A settembre i rendimenti globali si sono avvicinati ai massimi pre-crisi finanziaria sulla base dell'aspettativa di tassi di politica delle banche centrali più alti e più a lungo. L'ascesa dei rendimenti reali ha riacceso le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito sia in Europa che negli Stati Uniti. Inoltre, il rapido aumento dei tassi di interesse sta mettendo nuovamente alla prova il sistema finanziario. 
  • CBAM Concepito per garantire condizioni di parità ai produttori dell'UE in un contesto di aumento dei prezzi del carbonio, il meccanismo di aggiustamento delle frontiere per il carbonio (Carbon Border Adjustment Mechanism, CBAM) impone alle imprese d'oltremare, che in precedenza beneficiavano di standard ambientali meno rigorosi, di sostenere un costo del carbonio simile a quello delle loro controparti dell'UE. Restano problemi.
  • L'India è aperta agli affari (obbligazionari). L'inclusione dell'India nei principali indici di obbligazioni sovrane in valuta locale di J.P. Morgan dovrebbe portare significativi afflussi passivi e attivi, abbassare i costi di finanziamento delle imprese e segnalare il rinnovato impegno dell'India ad aprirsi agli investitori stranieri.
Lo studio completo “Lo spread italiano mette di  nuovo alla prova la BCE?” è scaricabile a questo link: