Sempre più sensibile alla sostenibilità ambientale, l’industria 4.0 punta fortemente sulla digitalizzazione delle imprese attraverso le nuove tecnologie come IoT (Internet of Thing) e su modelli di business più innovativi. Questi cambi di direzione hanno un profondo impatto sulle imprese, offrendo loro la possibilità di puntare su un’economia circolare in grado di autorigenerarsi e di diffondere i principi della sostenibilità economica, sociale e ambientale in azienda.
L’economica circolare nasce dall’esigenza di pensare “green” anche in campo aziendale ed è un modello di sviluppo fondato su tecnologie innovative in cui prodotti e beni di consumo puntano a durare più a lungo per essere riusati e riciclati e, inoltre, gli scarti dell’azienda rientrano nel ciclo produttivo diventando materia prima per altre imprese. Questo nuovo modello di business si focalizza, infatti, su cinque parole chiave:
• Riduzione
• Raccolta
• Riuso
• Recupero
• Riciclo
L’obiettivo principale dell’economia circolare, quindi, è quello di raggiungere alti livelli di redditività e profitto con uno sguardo volto sempre alla sostenibilità ambientale ma anche sociale.
Impatto ecologico ed economia circolare in azienda
Il connubio tra economia circolare e industria 4.0 rappresenta un’opportunità economica da miliardi di dollari che, attraverso le strategie in termini di materiali auto-rigeneranti e le capacità di interconnessione e cooperazione delle risorse produttive, provocherà un aumento della competitività e dell’efficienza e favorirà lo sviluppo di nuovi modelli di business fino a rivoluzionare interamente l’intero settore industriale. La transizione verso un modello di economia circolare dovrà essere guidato da un processo di digitalizzazione dell’azienda che valorizzi la connessione dei prodotti e delle fabbriche, della catena del valore e degli utenti con lo scopo di realizzare un ciclo di produzione più sostenibile possibile, sia a livello economico che ambientale.
Le nuove tecnologie sviluppate permettono all’impresa di:
· risparmiare i capitali;
· ridurre gli sprechi energetici;
· recuperare e riutilizzare i materiale;
· mixare conoscenze tradizionali e nuove competenze;
· recuperare ambiti più tradizionali per promuovere un nuovo sviluppo.
I nuovi strumenti dell’industria 4.0 che accompagnano l’azienda verso l’economia circolare sono progettati con sensori per la manutenzione predittiva e l’efficienza della produzione e, al contrario del sistema produttivo precedente, non devono essere necessariamente nuovi per funzionare al meglio, bensì sempre aggiornati per soddisfare le esigenze attuali. I nuovi strumenti IoT, capisaldi della quarta rivoluzione industriale, permettono di riutilizzare gli scarti generati dal processo produttivo in qualità di materia prima. Questo già avviene nelle imprese del settore alimentare o in quello elettronico in cui si riciclano metalli preziosi contenuti in vecchi elettrodomestici.
Industria 4.0 e IoT
Per sviluppare modelli di economia circolare sempre più innovativi l’industria è alla ricerca di un nuovo alleato dato che c’è bisogno di un continuo aggiornamento e rinnovamento soprattutto nel settore delle nuove tecnologie. Tre sono le tendenze principali che evidenziano la crescita esponenziale del sistema produttivo:
· l’innovazione derivante dalle tecnologie digitali;
· la transizione verso un’economia circolare;
· lo sviluppo di una nuova generazione di infrastrutture adeguata ai tempi d’oggi.
Abbracciare l’economia circolare per l’Internet of Things (IoT) diventa una necessità, pertanto il sostegno alla ricerca e allo sviluppo sarà fondamentale per modernizzare e rendere più competitivi i processi industriali in continua evoluzione. L’IoT quindi diventa un alleato importante per l’Industria 4.0 e il modello di economia circolare. Quando si parla di tecnologie IoT si indicano oggetti connessi, in grado di immagazzinare e connettere ingenti quantità di dati. Secondo le previsioni, entro il 2020 i dispositivi collegati wifi supereranno quota 20 milioni. L’economia circolare, insieme allo sviluppo di nuove tecnologie, sta apportando numerosi benefici soprattutto in termini di sostenibilità economica, sociale e ambientale e solo nell’area europea potrà raggiungere un impatto sorprendente stimato intorno all’1,8 mila miliardi di euro di benefici entro il 2030, con un relativo aumento del PIL pari all’11%. Il fattore che ha spinto questi due elementi ad avvicinarsi fino a divenire interdipendenti per l’evoluzione futura è la convenienza. L’utilizzo sempre più ripetuto del connubio industria 4.0 e IoT porterà a un’ottimizzazione dei processi, all’aumento dell’efficienza, alla riduzione di inquinamento nel sistema di produzione e degli sprechi, apportando di conseguenza un taglio dei costi e un miglioramento in termini di bilanci per le aziende, per non sottovalutare inoltre anche l’impatto ecologico di questo nuovo percorso soprattutto in settori industriali manifatturieri più tradizionali come quello dell’acciaio.