Il contributo della blockchain alle industrie agroalimentari italiane

In crescita le vendite di panettone e pandoro

Produzione di dolci da forno tradizionali per il Natale 2022

Per il Natale 2022 la produzione dei dolci artigianali, così come la produzione di dolci da forno tradizionali, non sembrano risentire della crisi economica, del caro bollette e dell’inflazione. Panettone e pandoro restano quindi i dolci tipici natalizi italiani preferiti anche per il Natale 2022 sia in Italia che all’estero.
 

Produzione dolci artigianali, le previsioni NielsenIQ

Secondo le previsioni della Confesercenti, nonostante la previsione di spesa in calo causata dall’inflazione – stimata intorno ai 2,5 miliardi di euro – il giro d’affari di panettone e pandoro sta resistendo. Gli fa eco NielsenIQ che prevede, per il Natale 2022, per i consumi italiani gli stessi livelli dell’anno precedente, se non addirittura in aumento. Secondo quanto dichiarato dalle famiglie italiane, infatti, il 58% dei consumatori spenderà la stessa cifra dello scorso anno per gli acquisti natalizi tra cene e regali, mentre il 33% ha dichiarato che spenderà di più. La percentuale di chi è intenzionato a spendere poco si attesta al 31%. Saranno proprio i dolci tradizionali italiani al primo posto tra gli acquisti, arrivando alla quota stimata da NielsenIQ del 65%. Le aziende dolciarie italiane possono stare tranquille, panettone e pandoro non mancheranno sulle tavole degli italiani nonostante i rincari.

Produzione dolci artigianali e dolci industriali

Da una ricerca di Federconsumatori è emerso che i dolci natalizi stanno registrando un aumento pari all’8% rispetto al Natale 2021. Se il prezzo del pandoro diminuisce del 5% rispetto all’anno precedente, i prezzi del panettone subiscono delle forti impennate: +9% se si tratta di dolci industriali, +13% se invece per la produzione di dolci artigianali. Che sia artigianale o industriale Federconsumatori avverte: “per poter riportare le diciture ‘pandoro’ o ‘panettone’ il prodotto deve essere conforme a quanto disposto dal Decreto 22 luglio 2005 Ministero delle Attività Produttive e dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, che stabilisce gli ingredienti da utilizzare e le procedure da seguire nella preparazione”: denominazione di vendita; ingredienti; quantità degli ingredienti e peso netto del prodotto finito; suggerimenti sulla conservazione e data di scadenza; dati del fabbricante, del confezionatore o di un venditore stabilito nella Comunità Europea; sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento; lotto del prodotto; eventuali istruzioni per l’uso; paese di origine o luogo di provenienza; ingredienti che possono provocare allergie o intolleranze usati nella fabbricazione o preparazione di prodotti; dichiarazione nutrizionale.

  • denominazione di vendita;
  • ingredienti;
  • quantità degli ingredienti e peso netto del prodotto finito;
  • suggerimenti sulla conservazione e data di scadenza;
  • dati del fabbricante, del confezionatore o di un venditore stabilito nella Comunità Europea;
  • sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento;
  • lotto del prodotto;
  • eventuali istruzioni per l’uso;
  • paese di origine o luogo di provenienza;
  • ingredienti che possono provocare allergie o intolleranze usati nella fabbricazione o preparazione di prodotti;
  • dichiarazione nutrizionale

Produzione dolci da forno tradizionali ed export

Il boom di vendite di panettone e pandoro delle prossime settimane è previsto anche dalla Confederazione dei Pasticceri d’Italia (Conpait) il cui presidente, Angelo Musolino, stima una vendita di circa 50 milioni di pezzi, tra panettone e pandoro, per una spesa totale di circa 195 milioni di euro. I dolci tipici natalizi italiani sono considerati un’eccellenza gastronomica del Paese e sono apprezzati anche oltre confine, principalmente in Europa. Secondo Confartigianato è la Francia il Paese che più apprezza i dolci tradizionali italiani e da sola rappresenta circa il 20% delle esportazioni per un totale di 130 milioni di euro. Al secondo posto c’è la Germania e al terzo la Gran Bretagna, rispettivamente con 110 milioni di euro e un’incidenza del 18% e 60 milioni di euro con un’incidenza di quasi il 10%. Per l’Europa seguono il Belgio, la Polonia e la Svizzera, mentre extra UE sono gli Stati Uniti il primo Paese con circa 32 milioni di euro spesi per panettoni e pandori italiani, con una crescita del 35% rispetto all’anno scorso. Grazie alla varietà di proposte sta crescendo l’interesse anche sul mercato cinese e quello mediorientale. Chissà che - come auspica il presidente di Conpait - i dolci natalizi, grazie alla loro bontà e qualità tipica del food italiano, non riescano a raggiungere le tavole di tutto il mondo anche nella stagione estiva, magari con farciture più leggere, frutti di stagione o addirittura con il gelato.