Forse c’è stato bisogno del Covid-19 e delle conseguenti restrizioni al contatto per incoronare in via definitiva l’e-commerce come lo strumento principe del commercio nel XXI secolo.
L’immagine dei corrieri che navigano per le strade delle nostre città consegnando casa per casa i pacchi di Amazon o di altre aziende del settore è ormai impressa nell’immaginario collettivo, italiano e non solo.
Una realtà che trova riscontro anche nei numeri: secondo gli analisti nel 2021 il valore complessivo delle transazioni e-commerce B2C in Italia ha raggiunto i 39 miliardi di euro, registrando un aumento del 21% rispetto al 2020. Ma quello che stupisce non sono i dati dell’e-commerce tradizionale, quanto quelli legati alle vendite online del commercio B2B, ovvero tra imprese.
Secondo una recente ricerca dell’Osservatorio Digital B2B del Politecnico di Milano nel 2021 l’e-commerce B2B in Italia ha raggiunto i 453 miliardi di euro, il 12% in più rispetto al 2020. Nella media degli ultimi sette anni il dato ha segnato una crescita costante, passando dai 260 miliardi del 2015 ai 453 del 2021.
Negli anni segnati dalle restrizioni imposte dai governi per evitare la diffusione del Covid-19 le vendite online - comprese le piattaforme B2B - hanno preso il volo, dimostrando agli operatori del settore che investire in questo strumento non è solo redditizio nell’immediato, ma è anche strategico per assicurarsi fette di mercato crescenti nel futuro.
Piattaforme B2B sempre più amate dalle imprese
Nel 2021 il 21% delle transazioni online complessive tra imprese in Italia è stato scambiato anche grazie alla garanzia di pagamenti sicuri. Una su cinque quindi. È forse questo il dato più significativo (raccolto nello studio del Polimi) da cui partire per inquadrare in che modo il fenomeno sta facendo breccia tra le aziende.
Secondo l’analisi, sempre lo scorso anno sono state 21mila le imprese che hanno utilizzato l’EDI (la piattaforma Electronic Data Interchange) per scambiarsi documenti di acquisto e vendita, per un totale di 262 milioni di documenti scambiati. Rispetto al 2020 crescono invece del 50% le transazioni concluse attraverso la piattaforma Marketplace B2B.
«La digitalizzazione nel B2B - ha dichiarato alla stampa presentando la ricerca Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Digital B2B - è sempre più uno strumento in grado di allargare le relazioni all’intero ecosistema cui l’azienda appartiene moltiplicando le opportunità di collaborazione».
In sostanza, quello che si va creando è una vera e propria filiera digitale, l’equivalente della filiera tradizionale però capace di vivere e sopravvivere nelle transazioni online. Un bene prezioso perché permette alle imprese di allargare gli orizzonti e accrescere le opportunità.
E-commerce B2B in Italia, un settore in crescita
Il paradigma dell’e-commerce non vale quindi solo per i consumatori finali. L’immagine di un cliente che acquista il regalo per il figlio su Amazon racconta solo una piccola parte di questa storia di successo, nella quale anche le imprese giocano un ruolo fondamentale.
Il B2B, ovvero il business to business, ha ormai preso le misure con il sistema delle vendite online e i primi che riusciranno a presidiare anche queste piattaforme godranno di un vantaggio competitivo su tutti gli altri, arrivando a raggiungere un numero di potenziali imprese clienti ben maggiore di chi ancora lavora solo con il rapporto fisico, oppure con quello intermediato dalle tradizionali comunicazioni via web.
I dati del Politecnico lo dimostrano, ma sono gli stessi dati che scattano una fotografia in chiaroscuro per il settore. Secondo l’analisi, oggi sette imprese italiane su dieci hanno intenzione di approdare sull’e-commerce, anche se solo il 17% delle stesse investe una quota importante del proprio fatturato per lanciarsi in questo settore.
È quindi necessario che le imprese comincino a investire realmente per portare a termine la trasformazione digitale, una trasformazione che parte dalla creazione di un sito e di una piattaforma di scambi che sia differente rispetto a quelle del tradizionale scambio B2C.
Piattaforme B2B e pagamenti sicuri
Se il boom dell’e-commerce non riguarda solo i normali consumatori, ovvero il cosiddetto mercato B2C (business to consumer), ma anche le imprese e le vendite tra di esse, allora le imprese impegnate nel commercio B2B devono investire per creare piattaforme adatte a sostenere le richieste di vendita tramite e commerce B2B in Italia.
Il B2B è ormai entrato di diritto nelle dinamiche dell’e-commerce, modulando ovviamente le regole e le prassi di questo modello di vendita in base alle caratteristiche del dialogo tra le aziende. Le differenze sono tante: innanzitutto i siti di e-commerce B2B prevedono che l’accesso sia permesso solo agli iscritti, quindi un accesso con credenziali, a differenza dei tradizionali siti rivolti ai consumatori finali che sono accessibili a chiunque.
Anche la costruzione delle piattaforme B2B è molto diversa dalle altre. Se le vendite al consumatore, anche sul web, vengono presentate con modalità e strumenti pensati per colpire il potenziale cliente, i siti B2B hanno caratteristiche più istituzionali e contenuti più tecnici per i prodotti. In sostanza, quello che serve al settore è prima di tutto investire e attraverso gli investimenti sostenere la creazione di nuove piattaforme di e-commerce. Saranno loro infatti la frontiera delle vendite delle aziende, una frontiera presidiata e protetta, anche da Allianz Trade, che è già attiva per offrire i suoi servizi e la sua rete di consulenza a tutte quelle aziende che vorranno lanciarsi nei mercati del futuro, anche grazie alla sicurezza di pagamenti sicuri.