Green jobs, che cosa sono secondo i nuovi criteri ESG

Green jobs, che cosa sono secondo i nuovi criteri ESG

Transizione ecologica in Italia e green jobs, figure professionali nuove

22 Aprile 2022

Educatore ambientale, bioinformatico, ingegnere energetico e ambientale sono solo alcuni dei green jobs, figure professionali nuove che rispondono ai criteri ESG per il mondo del lavoro di oggi.

La transizione ecologica in Italia, così come nel resto del mondo, prevede un adeguamento verso un’economia verde e sostenibile anche della forza lavoro. Ecco i green jobs che cosa sono: professioni sempre più attente al riciclo e al riuso, all’efficienza energetica, all’abbattimento delle emissioni e a tutte quelle attività che rendano il modello economico circolare e sostenibile. 

 

Criteri ESG e green jobs, figure professionali nuove 

I dati dell’ultimo rapporto Ispra ci restituiscono un’immagine sostanzialmente positiva della transizione ecologica in Italia.

Il nostro Paese ha infatti visto aumentare le aree protette di terra e di mare e le emissioni di gas serra sono diminuite, così come tutte le principali fonti di inquinamento atmosferico.

Avanza anche la transizione energetica, dove però c’è ancora molto da fare per quanto riguarda trasporti e usi residenziali.

La strada da percorrere è ancora lunga, ma i crescenti interessi e investimenti delle imprese e della finanza nei confronti della green economy hanno innescato un processo irreversibile verso la terza rivoluzione industriale a emissioni zero.

Per affrontare la scarsità delle risorse bisogna riciclare, riutilizzare e alimentare il consumo consapevole.

In sintesi, il passaggio da un’economia lineare ad un paradigma circolare richiede un nuovo approccio al lavoro, più inclusivo, consapevole e sostenibile.

Le imprese che hanno deciso di investire in tecnologie, prodotti e lavoro nella green economy hanno più dinamismo sui mercati esteri, innovano di più e producono più posti di lavoro. A fine 2020 in Italia gli occupati che svolgevano una professione di green job erano pari a circa 3 milioni. 

 

Green jobs: che cosa sono e quali sono

Con il termine green jobs si identificano tutte le nuove professionalità dell’economia circolare, figure professionali qualificate ed esperte in aree aziendali ad alto valore aggiunto, professionisti eterogenei in grado di sostenere un cambio di paradigma economico. Dall’ingegnere energetico al sustainability manager, dall’addetto alla ricerca di eco-tessuti all’ingegnere del riutilizzo delle materie plastiche in edilizia, dall’ecodesigner all’informatico ambientale, e ancora dall’installatore di reti elettriche a migliore efficienza al certificatore della qualità ambientale, sono alcune delle professioni del futuro.

Ma se il manager della sostenibilità deve sapere adeguare la vision aziendale ad un nuovo paradigma socio-economico circolare, è l’educatore ambientale al lavoro la figura a cui spetta il compito di incoraggiare e sostenere un profondo cambiamento nel modello di sviluppo.

Questo professionista svolge attività di educazione ambientale, operando nella realizzazione di progetti con finalità formative. Si occupa della sensibilizzazione sui temi ambientali, della diffusione di informazioni e di favorire una corretta interazione uomo-ambiente. Nelle fasi di progettazione e promozione l’educatore è una figura cruciale nell’ambito dei processi decisionali tra i soggetti del territorio coinvolti nelle iniziative educative.

Un’altra professione della green economy è l’ingegnere ambientale. Si tratta di una figura professionale per certi versi anomala nel mondo delle professioni green, poiché è una delle poche già regolamentata, anche a causa della complessità e del peso delle materie di cui un ingegnere ambientale deve occuparsi.

Ma l’ingegnere ambientale cosa fa? È colui che si occupa di controllare gli effetti nocivi delle attività umane, progettando soluzioni e mettendole in atto per far fronte a problematiche ambientali diverse. In particolare, l’ingegneria ambientale fornisce metodi e strumenti per l’analisi e la gestione dei grandi rischi connessi alla salvaguardia dell’ambiente costruito, dell’ambiente naturale e delle sue componenti; e fornisce valutazioni di impatto ambientale delle opere derivanti dall’ingegnerizzazione del territorio e per il monitoraggio delle risorse naturali.

L’ingegnere energetico è un’altra professione chiave per sostenere il passaggio da un’economia lineare a un modello circolare. È lui l’esperto di fonti alternative di energia e la sua sfida quotidiana consiste nel minimizzare lo sfruttamento delle risorse naturali e l’impatto ambientale.

Le tecniche di riciclo della plastica, materiale molto utilizzato in diversi settori tra cui anche l’edilizia, sono fondamentali per garantire la salubrità dei territori e ridurre l’impatto ambientale delle plastiche sugli stessi.

Occorre innanzitutto fare chiarezza sull’impatto della plastica sull’ambiente, il quale non è tanto dovuto alla sua produzione, quanto piuttosto al suo smaltimento.

Oggi nel mondo per produrre plastica viene impiegato meno del 5% del totale di tutto il petrolio estratto. Diventa quindi importante riutilizzare le materie plastiche, ed è quindi essenziale la figura dell’ingegnere che si occupa del riutilizzo di queste materie - un professionista in grado di riutilizzare la plastica per sperimentare prodotti e soluzioni alternative in diversi campi di applicazione, a volte anche con la collaborazione dell’ecodesigner - e che progetta prodotti e servizi che siano sostenibili e innovativi, avendo come obiettivo finale la riduzione dell’impatto ambientale, sia per quanto riguarda la produzione che per lo smaltimento finale o il riciclo/riuso.

Lo sviluppo di software e applicazioni dedicate all’ambiente è compito invece dell’informatico ambientale che, oltre alle competenze tradizionali di settore, deve saper sviluppare competenze specializzate anche in nuovi ambiti come, per esempio, il green building. L’informatico ambientale si occupa anche dello studio e della messa in pratica di tecniche di progettazione e realizzazione di computer, server e sistemi connessi come ad esempio monitor, stampanti, dispositivi di archiviazione, reti e sistemi di comunicazione efficienti e con impatto ambientale limitato.

Infine, il certificatore della qualità ambientale è colui che effettua le visite ispettive all’interno delle aziende clienti, controlla le certificazioni ISO9002 e ISO14001, e prepara le pratiche relative alla certificazione e al controllo del sistema qualità delle aziende clienti.