La nuova era di industria 4.0 e automotive

Industria 4.0 e automotive, impatto ambientale e auto elettriche

Alta tecnologia a basso impatto ambientale, nuove soluzioni per la mobilità dei veicoli e nuove infrastrutture ad hoc. Ecco la smart mobility cos’è, una nuova mobilità che si tradurrà, nel prossimo futuro, in un cambiamento radicale delle aziende del settore automotive. Nell’industria 4.0 l’automotive sarà il traino per ridurre l’impatto ambientale con le auto elettriche che saranno in un numero sempre maggiore nelle vie delle nostre città. Il progetto prevede l’aumento di mezzi di trasporto elettrici, il graduale abbandono dell’auto privata a favore dello sharing, guida autonoma dei mezzi pubblici, e maggiore inclusività per anziani e disabili, insomma una mobilità urbana sostenibile che trasformerà le nostre città in smart cities.

Gli esperti non hanno dubbi: le auto elettriche rappresentano il futuro della mobilità. Si prevede che entro il 2025 saranno immessi sul mercato più di 400 modelli a propulsione elettrica, e sarà proprio l’elettrificazione delle auto la voce che vedrà i maggiori investimenti da parte del governo e delle case automobilistiche. Un’indagine di McKinsey prevede che nel 2050 le vetture elettriche in circolazione saranno circa 2 miliardi. Lo sviluppo della smart mobility delle auto pare infatti essere la strada migliore per ridurre le emissioni di CO2.

Il grande sviluppo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale renderà possibile un sempre maggiore sviluppo di servizi di mobilità elettrica, ma porterà anche a parlare in maniera sempre più diffusa di comunicazioni V2V, cioè di auto in grado di dialogare tra loro, o di veicoli a guida autonoma, cioè veicoli che da V2V, vehicle-to-vehicle, diventeranno V2X, vehicle-to-everything, cioè mezzi in grado di interagire con tutto ciò che li circonda. Ancora nel prossimo futuro si parlerà di tecnologia vehicle to grid, cioè tecnologie bidirezionali, che permetteranno ai veicoli elettrici di immagazzinare e restituire energia alla rete elettrica della smart city.

Industria 4.0, automotive e futuro della mobilità

Il futuro della mobilità urbana sostenibile seguirà alcune direttrici che ne segneranno la trasformazione.

  • La sharing mobility. Oltre all’uso della tecnologia per lo sviluppo dei veicoli elettrici in grado di garantire una mobilità veramente green, la condivisione di beni e servizi sarà l’altra chiave di volta della smart mobility. Sicuramente la mobilità condivisa rappresenterà il processo culturale più dirompente. Si assisterà ad un processo via via più marcato che vedrà l’abbandono del concetto di proprietà dell’auto. Con la mobilità condivisa si abbatteranno i costi di gestione di un veicolo (nel 2021 il costo medio di proprietà mensile di un’auto in Italia è stato di 899 euro per le auto elettriche e di 1.106 euro per quelle a benzina), e si concorrerà alla diminuzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Con 2,7 milioni di veicoli in circolazione al 31 dicembre 2020, di cui 39,7 milioni di auto e 7 milioni di motocicli, l’Italia è ai primi posti in Europa per densità di autovetture in circolazione. La mobilità condivisa include quella ad orario (treno, autobus e metropolitana), quella on demand (cioè noleggi con conducente o taxi) e quella propriamente sharing che comprende il carsharing, il bikesharing, lo scooter-sharing. 
  • L’elettrificazione. I veicoli elettrici sono destinati a diventare nel prossimo futuro una realtà sempre più diffusa che vedrà via via abbandonare quelli a diesel e a benzina. È evidente che la mobilità elettrica richiederà infrastrutture di ultima generazione e smart grid, in cui le stazioni di ricarica e i veicoli elettrici siano integrati e supportati. Importanti passi avanti in questa direzione sono stati già fatti. Nel 2021, infatti, si è registrato un +128% di veicoli elettrici immatricolati rispetto al 2020. L’Italia, con 137 mila immatricolazioni di veicoli elettrici, è al quinto posto in Europa. Per quanto riguarda le colonnine di ricarica pubbliche, nel 2021 sono aumentate del 35%, con una marcata disomogeneità tra Nord e Sud: oltre il 50% dei punti di ricarica è infatti concentrato al nord Italia. Sono però ancora poche, in particolare, quelle che consentono una ricarica rapida. 
  • Mobility as a service. Il futuro della mobilità sarà sempre più modellato sulle esigenze degli utenti. Questo comporterà una gestione unificata di tutti i dati provenienti dalle diverse fonti, grazie a infrastrutture di connettività 5G e 6G, in modo tale da poter fornire il servizio giusto al momento giusto. Il servizio pubblico diventerà così on demand. La Mobility as a Service permetterà di adattare in modo flessibile gli orari dei diversi mezzi di trasporto alle esigenze di chi li utilizza. 
  • Inclusività. Un altro traguardo della smart mobility sarà quello di una maggiore inclusività. L’implementazione e l’accessibilità dei mezzi di trasporto pubblico senza dover dipendere dalle abilità fisiche di una persona permetterà ad anziani e diversamente abili di muoversi in modo autonomo e in sicurezza.