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Moda italiana nel mondo con la Milano Fashion Week

L’aumento delle vendite fa volare il Made in Italy

15 febbraio 2023

La Milano Fashion Week è un evento che rappresenta la moda italiana nel mondo ed ha un vero e proprio ruolo propulsore per il Made in Italy e per tutta l’economia del Paese.

Il capoluogo lombardo ospita la manifestazione due volte l’anno per le collezioni maschili e due volte l’anno per quelle femminili, in particolare tra gennaio e febbraio vengono presentate le collezioni autunno-inverno e tra settembre e ottobre quelle per la primavera-estate.

Con la “Milano Fashion Week Women’s” i riflettori sono puntati quindi sulla moda italiana donna per l’autunno-inverno 2023/24. Sono 164 gli appuntamenti organizzati da Camera Nazionale della Moda Italiana, con particolare attenzione ai talenti emergenti e alle tematiche della sostenibilità; la Milano Fashion Week programma infatti, tra gli eventi, anche un weekend dedicato all’economia circolare, una due giorni in cui i piccoli e grandi marchi hanno l’opportunità di raccontare il potenziale della moda ecologica e sostenibile.

Insieme a New York, Londra e Parigi, Milano è una delle Big Four internazionali della moda. È il 1951 l’anno della legittimazione internazionale per la moda italiana nel mondo, dopo che Giovanni Battista Giorgini, creatore a Firenze dell’Alta Moda e del Made in Italy, aveva mostrato per primo le collezioni degli stilisti di alta moda italiani a giornalisti e buyer internazionali. È proprio prendendo a modello le sfilate fiorentine di Giorgini che nel 1958 nasce la Milano Fashion Week. Ma è con le prime sfilate prêt à porter di Versace, Giorgio Armani, Dolce & Gabbana e maison fiorentine come Gucci, Emilio Pucci, Roberto Cavalli ed Ermanno Scervino che, negli anni ‘70 la città di Milano diventa il punto di riferimento della moda italiana nel mondo. 

 

Aumento delle vendite: i ricavi della MFW

Con un fatturato cresciuto del 18% e che ha raggiunto i 98 miliardi di euro, il mercato della moda italiana ha chiuso il 2022 con risultati che hanno superato le aspettative. Si tratta infatti del fatturato delle aziende di moda migliore degli ultimi 20 anni. Un successo che ha visto soprattutto nell’export il suo maggiore traino (+19%). Risultati che fanno guardare in modo positivo anche al 2023, iniziato con il successo della Milano Fashion Week, uno degli eventi moda più attesi, ma con qualche preoccupazione, dovuta ai forti rincari del prezzo dell’energia e delle materie prime che hanno fatto aumentare i prezzi industriali di tutta la filiera del 7,2% rispetto al 2021. Previsioni anche gravate, soprattutto per la prima metà del 2023, dalle conseguenze del conflitto russo-ucraino. Questo è quanto emerge dai dati della Fet (Fashion Economic Trends) della Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI). Ma a sostenere il settore moda Italia intervengono anche eventi come la Fashion Week di Milano, che rappresenta da sempre un importante banco di prova e un vero impulso per tutto il Made in Italy. 13.000 imprese che danno lavoro a 90.000 persone, con epicentro nel quadrilatero di Brera dove si concentrano più di 1.600 imprese, pari al 13% del totale, sono i numeri della Milano della moda che ben evidenziano il valore di eventi come la Fashion Week. Per avere però previsioni più sicure del trend di quest’anno bisognerà aspettare il primo trimestre, dove peserà molto l’inflazione che ha raggiunto il valore più alto degli ultimi 40 anni e che ha avuto e avrà conseguenze su tutto il mercato del consumo di massa così come sul settore del lusso. Secondo i dati della Camera Nazionale della Moda, per il settore moda Italia e per quelli collegati il 2022 è stato un anno da record, con il 16% in più di fatturato rispetto al 2021 e con i ricavi a quota 96,6 miliardi, il valore più alto degli ultimi 20 anni.

Carlo Capasa, Presidente di CNMI, ha dichiarato che, nonostante le incertezze legate allo scenario internazionale, in particolare alla guerra e ai costi dell’energia, per il 2023, con un fatturato di 102,2 miliardi, il settore è previsto in salita del 4% con un aumento delle vendite nel settore del lusso.

 

Settore moda Italia, non solo mercato del lusso 

Per l’economia italiana il settore del Tessile e della Moda rappresenta un fiore all’occhiello e si distingue per qualità, flessibilità e capacità di innovazione.

La Moda ha chiuso il 2022 con tutti gli indicatori positivi: un fatturato cresciuto del 16% rispetto al 2021 e una performance dell’export che ha superato gli 80 miliardi di euro con un incremento del 19% sul 2021. Il settore moda Italia tutto - e non solo il lusso (il 78% della moda lusso è Made in Italy) - rappresenta un hub produttivo fondamentale per l’economia nazionale ed è sinonimo di eccellenza in tutto il mondo. La moda Made in Italy continua a conquistare i mercati grazie ad alcuni fattori fondanti come creatività, qualità e artigianalità. Il trionfo dello stile italiano nel mondo è fatto di design, prestigio, stile, tutti elementi che lo caratterizzano e lo rendono esclusivo, da sempre. Ma la moda è soprattutto un’industria del saper fare, dietro ad ogni creazione ci sono le persone e le loro competenze oltre alle materie prime. Per questo la Camera Nazionale della Moda Italiana ha creato un progetto di mentorship, sostenuto anche da Alberta Ferretti e Angela Missoni, per spronare le nuove generazioni, avvicinarle a questa industria e valorizzare nuovi talenti. Non solo glamour ed eleganza quindi ma soprattutto tradizione artigianale e garanzia di qualità. 

 

Moda ecologica e sostenibile

La sostenibilità è per il settore moda un pilastro e uno dei principali obiettivi per i prossimi anni.

L’attenzione verso le tematiche ambientali sta infatti crescendo in molti settori e l’industria della moda, che rappresenta uno specchio della società, sarà sempre più incentrata sulla sostenibilità.

La Camera Nazionale della Moda Italiana, che dal 2010 si impegna per far diventare la sostenibilità uno dei valori fondanti del sistema moda italiano, ha infatti istituito nel 2011 il Tavolo di Lavoro sulla Sostenibilità e successivamente la Commissione Sostenibilità e tre Gruppi di Lavoro: la Commissione Tecnica Chemicals, la Commissione Tecnica Retail e il Tavolo dei Laboratori di Analisi Chimiche.

Ma quali caratteristiche deve avere oggi la moda ecologica e sostenibile?

Certamente la trasparenza e la tracciabilità di filiera, poi la circolarità e ancora il consumo collaborativo. Le passerelle hanno visto sfilare materiali intelligenti e sostenibili e hanno reso evidente quanto la ricerca di materiali riciclabili sia oggi, anche per gli stilisti, una priorità.

Sempre più frequentemente accanto ai prodotti di base usati nel processo produttivo, come nel caso del cotone, troviamo l'aggettivo "biologico" a garanzia del fatto che gli articoli di moda sono stati prodotti utilizzando attività che non inquinano o non sfruttano troppe risorse e non danneggiano l’ambiente.

Sostenibilità, ma anche trasformazione digitale e nuove tecnologie sono il futuro della moda. Perché con nuovi canali di acquisto online, marketplace ed e-commerce, si assiste a un nuovo modo di interazione tra brand, buyer e retailer. Anche in occasione della Milano Fashion Week, infatti, la Camera della Moda, per garantire una copertura dell’evento su scala mondiale, offre la possibilità di fruire in modalità digitale di tutti i contenuti sulla sua piattaforma.

La sostenibilità e l'innovazione digitale potranno essere una fondamentale leva competitiva per l’Italia, che è primo produttore di moda del lusso al mondo, e un modo per consolidare la propria leadership.