il settore agroalimentare

Il settore agroalimentare italiano punta alle eccellenze e segna un export da record 

I prodotti made in Italy nel mondo e in Italia in vista del Natale

600 miliardi di euro e 4 milioni di lavoratori: sono i numeri della filiera alimentare italiana che dalla terra fino alla tavola vede impegnate 740.000 aziende agricole, 70.000 industrie alimentari, oltre 330.000 realtà della ristorazione e circa 230.000 punti vendita al dettaglio.

Una rete presente su tutto il territorio che dà vita alle eccellenze tricolore simbolo del made in Italy nel mondo, una ricchezza enogastronomica unica che potrebbe portare la cucina italiana a candidarsi come patrimonio immateriale Unesco. 

Made in Italy nel mondo: export da record nei primi mesi del 2023

Se nel 2022 il comparto agroalimentare italiano ha raggiunto numeri da record, il trend sembra proseguire anche nei primi mesi del 2023 in base a quanto evidenziato nell’analisi dei dati Istat sul commercio estero. Dopo aver chiuso il 2022 con un valore delle esportazioni di circa 624 miliardi di euro - di cui 60 solamente nel settore enogastronomico - il Bel Paese ha infatti registrato un +8% dell’export alimentare nei primi mesi del 2023.

I paesi EU si confermano le principali mete di destinazione, assorbendo più della metà di tutte le esportazioni, con la Germania sul podio con 2,5 miliardi di export in valore seguita dai 2 miliardi della Francia. Tra le mete extra UE nel 2023 si sono registrati risultati positivi nel Regno Unito (1,3 miliardi) e un aumento del 13% delle esportazioni verso la Russia nonostante guerra e sanzioni.

Tra i principali prodotti di cibo Made in Italy esportati, quelli che sostengono maggiormente le vendite sono i simboli della dieta mediterranea:

Sul podio il vino che ha chiuso l’export del 2022 con il record commerciale di 7,9 miliardi di euro a fronte di una lieve decrescita dei volumi. Buone anche le performance dell’export di spumanti che si è attestato a 2 miliardi a fronte di una produzione di circa 970 milioni di bottiglie; due scenari che confermano la grande richiesta di vini e spumanti italiani nel mondo.

Oltre ai dati positivi relativi all’export di vini, nei primi mesi del 2023 si è registrato un aumento degli scambi in valore, in particolare le esportazioni sono salite dell’8,4% superando i 31 miliardi di euro mentre le importazioni hanno registrato un +8,9% per un valore di circa 33 miliardi mostrando un andamento favorevole nello scenario dell’import export in italia. Numeri che dimostrano «che il mondo ha fame e sete d’Italia perché la nostra Nazione è sinonimo di qualità» – ha commentato il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida.

I prodotti made in Italy saranno protagonisti nelle tavole di Natale? 

Per le tavole di Natale dello scorso anno gli italiani hanno speso circa 340 milioni di euro in più rispetto al 2021: è quanto emerge dai dati Codacons 2022 che hanno evidenziato un aumento dei prezzi specialmente di prodotti come farine, cerali, riso e pasta.

Un rincaro che si è protratto anche nel 2023 e che insieme all’inflazione ha modificato le abitudini di acquisto dei consumatori, portandoli a limitare la quantità di spesa e a prestare maggiore attenzione al tema dello spreco alimentare oltre che a ricercare regali a basso prezzo approfittando di sconti e promozioni come quelle del Black Friday.

Ma in base a quanto emerge dall’Annual Holiday Shopping Survey 2023 di Accenture, il 72% degli intervistati valuta ancora il rapporto qualità prezzo in vista degli acquisti durante le festività, una notizia che fa ben sperare nella possibilità che in fase di acquisto di prodotti tipici natalizi,  i consumatori possano dirigersi verso il cibo Made in Italy sulle loro tavole di Natale, e che trova conferma nei dati sulle vendite pubblicati dall’Istat che mostrano un andamento negativo di alcuni settori come quello dell’elettronica, dell’abbigliamento e degli accessori ma numeri positivi per il settore food.