Con 121 miliardi di interscambio annuo, la Germania è di gran lunga il primo partner commerciale dell’Italia. Non solo: grazie alla sua posizione geografica, è anche una base strategica per raggiungere altri mercati del Nord Europa. 


Anche ai clienti tedeschi può capitare di non pagare una fattura. Prima di fare affari in Germania, perciò, ti conviene sapere come cavartela in questi casi. Ecco una breve guida su come recuperare un credito in Germania.

Trovare un accordo…

Il primo passo è cercare di negoziare una soluzione amichevole. Se questo non basta, bisogna passare alla fase stragiudiziale. Il primo tentativo è quello telefonico: se non va, puoi mandare al tuo cliente un esattore, che – su tua autorizzazione – potrebbe concludere un accordo e perfino incassare i pagamenti.

… o avviare la fase legale

Se però l’intesa non si trova, bisogna andare in tribunale.

Dove si fa il processo?

Se il contratto non dice niente in merito, il processo contro il debitore tedesco si fa automaticamente in Germania. Il che, per noi, non è un male, visto che la giustizia tedesca è decisamente più rapida di quella italiana.

Quali documenti servono per recuperare un credito in Germania?I giudici tedeschi controllano prima di tutto la validità del contratto, perciò una conferma d’ordine dettagliata è la migliore prova del proprio credito. Quanto agli altri documenti da portare, la lista comprende:

  • fatture e bolle di consegna
  • procura
  • corrispondenza tra le parti
  • conto bancario del debitore

Occhio alla prescrizione!

Passati tre anni dalla scadenza della fattura, se non ti sei fatto valere, il tuo debitore sarà salvato dalla campanella della prescrizione. Perciò attenzione al calendario: i tempi sono stretti. 

Quanto dura il processo?

Una volta notificato l’atto di citazione, il debitore ha tra le 2 e le 4 settimane per presentare una difesa. Se non lo fa, puoi già ottenere un pronunciamento. Altrimenti, entro 4 mesi al massimo si va in udienza. Chi perde può ricorrere in appello entro un mese dalla sentenza e il giudizio di secondo grado dura circa 20 mesi.

Quanto costa il recupero crediti?

Vale la regola del “chi perde paga”, ma la parte che ha intentato la causa deve anticipare le spese giudiziali (che variano a seconda del valore della causa) e la parcella del proprio avvocato.

Le alternative al processo

Ristrutturazione

Anziché rivolgersi al tribunale, i debitori possono proporre un accordo per rinegoziare il debito. Spesso i creditori accettano per risparmiare tempo e denaro.

Riorganizzazione aziendale

Lo scopo della riorganizzazione è far sì che la società indebitata non collassi di nuovo in caso di altre difficoltà. Il tribunale autorizza un amministratore responsabile a fare le veci del debitore, tutelandone le attività.

Fallimento

Se la ristrutturazione non va a buon fine, si arriva all’atto finale: il fallimento. In questi casi, un amministratore vende i beni del debitore e distribuisce i proventi fra i creditori. Al termine, la società sarà cancellata dal registro delle imprese locali. 

 

Per concludere

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